Come Google sta cercando di fregarci e perché è urgente imparare e insegnare agli altri a non farsi fregare. Per il bene di tutti. Il post di Claudio Bernieri su Xhitter

@eticadigitale

Riportiamo il post completo di Claudio Bernieri su Xhitter con alcune considerazioni su questo post di Claudio Sono

I cookies si sono rotti.
I cookies sono utilizzati in modo illecito (e molto remunerativo) per profilare gli utenti e condividere dati, ma il GDPR non lo permette senza un espresso consenso.

Il giocattolo si è rotto dopo anni di martellate da parte dei garanti privacy.
Google, di fatto, definisce gli standard di funzionamento del web e sviluppa il principale motore alla base di quasi tutti i browser (chromium) oltre che il browser più usato (chrome)
G ha tirato avanti il più possibile lo status quo ma siamo arrivati al capolinea.

Che si fa?
La riunione esecutiva ne la immagino così:

“Ragazzi, questi bastardi ci hanno fregato, ormai dobbiamo fare qualcosa o almeno fare finta di fare qualcosa, idee??”

“Capo, potremmo iniziare a chiedere il consenso agli utenti.”

“ma sei pazzo? Chi ti ha fatto entrare? Anzi guarda, vattene pure! Altre idee?”

“Hem… io avrei quest’idea: togliamo i cookies di terzi ma facciamo la stessa identica cosa, anzi pure peggio, usando la cronologia di navigazione; nascondiamo da qualche parte dei settaggi che tanto nessuno trova e se li trova non li capisce. Taaaac”

“ma chiedendo il consenso?”

“Ma nooooo, assolutamente no, anzi, usiamo quella storiella del legittimo interesse, mettiamo tutto attivo di default e ci prendiamo 5 o 6 anni di profitti facendo ricominciare il lavoro da zero a questi talebani europei”

“ bene, sento aria di promozione.”

In pratica i cookie non saranno solo un ricordo e tutto il tracciamento online avverrà in altro modo, basandosi sulla cronologia di navigazione.

Oggi più che mai diventa fondamentale scegliere il browser giusto, o il meno peggio. È importante sceglierne uno che sia rispettoso dell’utente.

Non sappiamo ancora come verranno implementate queste novità dai vari sviluppatori come Safari, Mozilla, Brave, Opera, Edge, Opera ecc. senza dimenticare tutti i browser interno alle applicazioni (da evitare come la peste)

Una cosa è certa: sarà fondamentale poter scegliere e non fidarsi della opzione predefinita, quella preinstallata, ne impigrirsi su quello che hai sempre usato. Si su Pc che su mobile.

La battaglia inizia a diventare complicata, le armi diventano più raffinate, le tattiche più subdole ma la strategia è sempre quella: fottere l’utente e usare i suoi dati personali senza chiedergli il permesso, anzi, senza che se ne accorga.

“Ma tanto lo fanno già e non ho nulla da nascondere e tanto sanno già tutto di noi”

Bravo pirla!

Riparliamone dopo che avrai scritto a tua mamma: “mamma, grazie per la spesa ma due dei MELONI FANNO SCHIFO, sono MARCI, io sono IGNORANTE ma il fruttivendolo lo sapeva, è un CRIMINALE, un ATTENTATO alla mia salute”

Poi inizi a vedere su ogni pagina web solo pubblicità di un certo partito, apri i siti di news e trovi solo articoli a senso unico di un certo partito… e il giorno dopo la digos ti bussa alla porta per un controllino.

Prosit.

Per farsi un’idea della enorme differenza tra un browser e l’altro si può visitare questo sito.

anche se molti dei test sono tecnici e incomprensibili, salta all’occhio il diverso approccio e diventa molto semplice scegliere

Di santi non ne vedo ma è evidente quali siano i meno peggio

  • Alfredo Natale@feddit.it
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    1 year ago

    Mi raccomando, non utilizzate il motore di ricerca di Google (come minima misura di precauzione). Preferite i motori di ricerca europei come ad esempio Qwant ed Ecosia.