Volley femminile: l’ammutinamento a Mazzanti, Federazione inerme. Serve un altro fallimento per cambiare?
L’inizio del 2022 aveva illuso che l’Italia fosse tornata quella schiacciasassi che prometteva di incamerare titoli a raffica. Il successo in Nations League, competizione dove sovente non tutte le nazionali schierano le proprie migliori giocatrici, sembrava foriero di un Mondiale stracolmo di emozioni, fino magari al successo finale. Nulla di tutto questo. La rassegna iridata portò ad un bronzo che non soddisfò nessuno. Ma, quel che è peggio, la crepa all’interno del gruppo divenne una voragine ormai non più rimarginabile. Scoppiò la polemica legata alle dichiarazioni di Paola Egonu, che accusò di sentirsi a disagio per presunti insulti razzisti subiti (non si è veramente mai capito da parte di chi, se di tifosi, compagne di squadra o altri), ventilando un addio alla maglia azzurra che, nei fatti, non è mai avvenuto. Da anni il rapporto tra Egonu e Mazzanti è decisamente problematico. Alcuni episodi non escono dallo spogliatoio, ma è evidente che deve essere accaduto qualcosa di veramente grave, che ha portato alla creazione di fazioni all’interno della squadra. Una spaccatura insanabile, con giocatrici che probabilmente mal si sopportano tra loro.
Ti direi che non si capisce esternamente cosa succede realmente in nazionale, si può ipotizzare una probabile incompatibilità Mazzanti - Egonu, oppure qualche lite interna (non spiegata chiaramente) con qualcuno. Le condizioni le avrà date alla Federazione, penso. Ma più di altro quello che esce è baccano nocivo per la salute della Nazionale.