Sharenting - Suggerimenti del Garante Privacy ai genitori per limitare la diffusione online di contenuti che riguardano i propri figli
Il neologismo, coniato negli Stati Uniti, deriva dalle parole inglesi “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità). La gioia di un momento da condividere, pubblicando l’immagine dei propri figli, è un’emozione comprensibile, ma allo stesso tempo è necessario chiedersi se ci sono rischi nell’eccessiva sovraesposizione online.
@informapirata una cosa che i genitori poi considerano molto poco è la facilità di bucare la password di un adulto con tutta l’infanzia pubblicata.
Il recupera password di una banca o le domande di sicurezza delle carte di credito riguardano la maestra delle elementari, il nome del primo cucciolo, lo sport preferito da bambibo… etc, tutto facilmente in chiaro dal facebook dei genitori @AAMfP @privacypost @eticadigitale
@Dunpiteog
Dovrebbe essere obbligatorio Diceware con almeno 6-7 parole… e invece ci sono siti che bloccano password troppo lunghe… 🤦🏻♂️
@informapirata @privacypost @eticadigitale
@AAMfP @Dunpiteog @informapirata @privacypost @eticadigitale Solo siti? BBVA, una banca, permette password obbligatoriamente di 6 (sei) caratteri alfanumerici (nessun carattere speciale è ammesso).
@vraptus geniale…
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@vraptus
🤦🏻♂️
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