“…ma tu, nella tua libreria, lo vendi?”
Ecco la risposta:
https://noblogo.org/troppacaffeina/libri-buoni-libri-cattivi
P.S.: per il libro di #Vannacci, lo dico chiaramente: lo farò arrivare solo su ordinazione. La libreria sarà costretta ad acquistarlo da Amaz*n (come tutti) e lo pagherà € 19,76 (come tutti).
Se lo vuole da noi, il cliente ce lo deve pagare € 29,00 (con un margine del 31,86% credo che sia un prezzo onesto).
Mi sembra una posizione condivisibile!
Concordo in pieno, anzi, direi che questo è proprio uno dei sovrappiù che si ottengono andando a comprare in libreria.
Ecco, su questo sono parzialmente d’accordo. Avvertire il cliente che magari il libro potrebbe non essere adatto, fa certamente onore all’autore del post, però credo che sia stato scelto un esempio un po’ sbagliato. Penso che “un minorenne” – che poi è una fascia di età non molto descrittiva, visto che va da uno a diciassette anni! – possa anche leggere libri considerati scabrosi, magari accompagnati da qualche spiegazione, senza particolari problemi.
Considerare i ragazzini come incapaci di intendere e volere (basta vedere cosa propinano gli editori sotto la categoria young adults… orrido anglicismo per un’orrida categoria) non aiuta certo a formare degli adulti che sanno ragionare autonomamente! Comunque credo proprio che non fosse questo il messaggio del post.
@quoll esatto: i ragazzi meritano molta più fiducia di quanta ne ricevano dal mondo editoriale stesso. Chiedo scusa, mi sono espresso male: con “palesemente minorenni” intendo ragazzini di 10-12 anni, che non hanno sicuramente gli strumenti per leggere e capire il buon Marchese.
Gli adolescenti svegli esistono e meritano di essere guidati nella loro onnivora curiosità: molti di loro sono miei graditissimi clienti (e certe discussioni letterarie con questi lettori sono state le più appaganti).
Mi fa molto piacere quello che hai scritto. Se ci fossero più librai – ma sopratutto professori – con il tuo approccio, sicuramente ci sarebbero anche più ragazzi a cui piace leggere!